sabato 22 ottobre 2011

TREMONTI FERMI I TAGLI ALLA DIFESA

Il Tempo - Tremonti fermi i tagli alla difesa

L'invito: 171 deputati chiedono il recupero delle risorse per la difesa. I drammi sociali e familiari conseguenti alla crisi trovano eco ed espressione di dissenso nelle piazze.

Sig. Ministro,

in Italia, come in ogni altra Nazione, i drammi sociali e familiari conseguenti alla crisi trovano eco ed espressione di dissenso nelle piazze. Accade così che questioni gravi, che non hanno immediata soluzione nelle sedi internazionali, europee e nazionali, della politica, dell'economia e della finanza siano di fatto scaricate - quanto ai loro effetti - sulle spalle degli appartenenti alle forze dell'ordine, chiamate a garantire la sicurezza di tutti, unitamente al diritto di manifestare. Tutto ciò accade in presenza di serie difficoltà nell'intero settore della sicurezza e difesa, determinate dai tagli decisi dalle manovre estive. Riteniamo che le scelte politiche riguardanti la gestione dell'ordine pubblico e della sicurezza non possano sottostare interamente a criteri ragionieristici e contabili. Condividendo, come abbiamo fatto senza incertezze finora, l'importante obiettivo del pareggio di bilancio, siamo altrettanto certi che il sistema sicurezza e difesa non vada messo sullo stesso piano di altri settori dello Stato: esso ha esigenze che in questo momento non possono essere compresse, come ha confermato da ultimo la giornata di sabato 15 a Roma. Per questo Le chiediamo di rivedere insieme i tagli alla sicurezza e difesa disposti in tutto il 2011, ai quali peraltro si aggiunge la prospettazione di altri, nel disegno di legge sulla stabilità. Quanto a quest'ultimo, apprezziamo l'aver già ridotto il taglio originario di circa la metà, unitamente all'assicurazione fornita al Ministro dell'Interno di corrispondere entro l'anno 60 milioni di euro, a integrazione delle risorse per l'ordine pubblico. Leggendo ciò come un primo concreto apprezzamento per la specificità del settore, cerchiamo insieme le doverose compensazioni, ma non proseguiamo sulla strada della linearità del taglio. Le chiediamo - come ulteriore segnale di attenzione - che il Ministero dell'Economia dia esecuzione al Dpcm sulle indennità per le forze dell'ordine, che è stato approvato ormai da mesi dal Consiglio dei Ministri.

martedì 11 ottobre 2011

LETTERA DEL SENATORE SANDRO BONDI

Nel volgere di meno di un mese la magistratura ha sferrato un nuovo attacco a tutto campo nei confronti del Presidente del Consiglio.
  1. La magistratura di Napoli prospettando che il Presidente Berlusconi sarebbe stato vittima di una estorsione ha posto le basi per una violenta campagna di denigrazione per perseguire in realtà una fantasiosa ipotesi di reato, poi affidata ai colleghi di Bari temendo una equidistanza di quelli di Roma che pur sarebbero stati competenti territorialmente.
  2. A Milano nel processo Mills dopo aver disposto e fissato le rogatorie testimoniali, il tribunale ha revocato tutti i testi, con ciò privando il Presidente Berlusconi di qualsiasi possibilità di difesa e ponendo le basi per una ingiusta sentenza di condanna. Tutto ciò in un processo destituito di ogni fondamento e comunque già prescritto che per chiunque altro neppure sarebbe stato celebrato.
  3. Nel processo cosiddetto “Diritti”, sempre a Milano, il tribunale per pervenire ad una sentenza più che rapida e anche in questo caso aprioristicamente e volutamente negativa, dopo aver ascoltato un centinaio di testi dell’accusa ha eliminato tutti quelli della difesa.
  4. Ancora a Milano, unico caso in Italia, si persegue il Presidente Berlusconi per la presunta rivelazione di segreto di indagine quando quotidianamente paginate di veri segreti vengono pubblicate a suo danno.
  5. Infine sempre a Milano il Tribunale ha dimostrato la sua chiara prevenzione negando il diritto di attendere la decisione della Corte Costituzionale sul cosiddetto caso Ruby.
Una decisone incredibile che dimostra la volontà di concentrare in un delicato momento della vita economica del paese una pluralità di processi contro il Presidente del Consiglio.
Sostanzialmente a Milano si è vanificato anche l’accordo con cui si dava la disponibilità del Presidente di essere presente ad una udienza settimanale, ritmo che non si tiene neppure per i processi con detenuti.
Si vuole dunque distogliere il Presidente del Consiglio dall’attività di governo con in più l’intento di pervenire a ingiuste sentenze di condanna, dopo averlo già colpito matrimonialmente con una sentenza abnorme.
Tutto ciò è intollerabile e dimostra ancora una volta come la Magistratura svolga una vera e propria opposizione al Presidente Berlusconi e alla sua maggioranza, oggi, ancor più pervicacemente che negli anni passati.

lunedì 10 ottobre 2011

BERLUSCONI ASSOLTO PER LA VENTICINQUESIMA VOLTA

È la venticinquesima volta che le accuse finiscono in niente. Assoluzione, prescrizione, più spesso archiviazione, senza nemmeno passare per il filtro dell’udienza preliminare. L’ultima indagine a chiudersi con un nulla di fatto, sulle trentatrè aperte dal 1994, è quella nata dopo il discorso del 13 giugno 2009 a Santa Margherita Ligure. Allora il premier aveva invitato la platea degli imprenditori a non fare pubblicità sui giornali del gruppo Espresso. Il network editoriale che fa riferimento a Carlo De Benedetti non aveva gradito e aveva querelato il Cavaliere che si era trovato, tanto per cambiare, nel registro degli indagati per aggiotaggio. La procura di Milano aveva scavato e aveva chiesto l’archiviazione, oggi accolta dal gip. Per il giudice le parole del capo del governo vanno inserite nella cornice del «diritto di critico politico-economica di natura qualificata, in quanto espresse dal presidente del Consiglio». Capitolo chiuso.
È dal novembre ’94, dal famigerato invito comparire recapitato al premier a Napoli nel corso di un convegno internazionale, che i procedimenti s’inseguono, si sovrappongono e si accumulano. Ormai per orientarsi in quel labirinto di contestazioni ci vuole una guida ragionata, come quella offerta da Maurizio Tortorella nel suo libro La gogna, appena pubblicato da Boroli editore. I numeri dei procedimenti hanno superato quota trenta, ma neppure Tortorella riesce a tenere il passo: la bulimia investigativa provoca quasi ogni giorno altre scosse. L’ultimo pasticcio, ancora in corso, è sull’asse Bari-Napoli-Roma. L’indagine barese sulle escort, partita fra squilli di tromba e premonizioni sinistre per il Cavaliere, si era conclusa senza ammaccature per il capo del governo. Fine del gioco? No, perché l’inchiesta è ripartita a Napoli e ora, dopo una girandola di colpi di scena, è di nuovo sulla strada per Bari, gonfia però di potenziali contestazioni: dal favoreggiamento all’aver indotto Gianpi Tarantini a dire il falso.
E così i conteggi devono essere aggiornati in tempo reale. L’assalto a Berlusconi è stato condotto in tutti i modi e con un ventaglio impressionante di reati: si va dall’abuso d’ufficio del cosiddetto caso Saint Just, aperto dalla procura di Roma, transitato davanti al tribunale dei ministri e chiuso con la solita archiviazione nel gennaio 2009, all’agghiacciante concorso in strage, ipotizzato non una ma due volte a Firenze e Caltanissetta e due volte archiviato fra il 1998 e il 2002. Palermo ha provato a aprirsi un varco utilizzando il concorso esterno in associazione mafiosa e il riciclaggio e anche quel doppio procedimento si arenato su un binario morto fra il ’97 e il ’98.
A Milano il Cavaliere è «ospite fisso» del tribunale dal ’94, ma anche qui sulla sua testa non è caduta una condanna. Anche se sono in pieno svolgimento i due dibattimenti più insidiosi: quello per la corruzione di David Mills e l’altro per il Rubygate. Prescrizioni, come quella famosa per il Lodo Mondadori, archiviazioni e assoluzioni: la più clamorosa resta la prima, quella per le tangenti pagate dalle imprese del Biscione alla Guardia di Finanza. Quel procedimento fu un colpo mortale per il primo governo Berlusconi che dopo pochi mesi gettò la spugna. Nel 2001, sette anni dopo quel terremoto e mentre i sismografi del Palazzo registravano altri sommovimenti, ecco l’assoluzione da parte della Cassazione «in ordine a tutti i capi d’imputazione per non aver commesso il fatto».
È stato archiviato nel 1998 il procedimento per falso in bilancio e frode fiscale relativo al progetto Botticelli. Sei anni più tardi, nel 2004, quello per i libretti al portatore. Ma su e giù per lo stivale, le procure hanno provato a pizzicare il leader del centrodestra su infiniti temi. Si va dal peculato per il voli di Stato, atterrato sulla solita archiviazione, ad un singolare abuso d’ufficio per l’intervista a reti unificate della scorsa primavera, con tanto di «occupazione» dei palinsesti e conseguente strascico giudiziario ancora in corso.
A Milano, nelle scorse settimane, il Cavaliere ha battuto suo malgrado un altro record, due volte surreale: è ormai a un passo dall’essere processato per la fuga di notizie che portò il Giornale a pubblicare stralci dei nastri riguardanti Fassino e Consorte. Di solito gli scoop sono orfani di padre, ma questa volta la procura ha miracolosamente ricostruito quel che accadde, passaggio per passaggio. I pm avevano chiesto l’archiviazione, ma il gip li ha obbligati ad andare avanti.
Insomma, si va avanti anche se venticinque procedimenti su venticinque si sono conclusi senza condanne. Il Cavaliere continua ad essere il bersaglio di intercettazioni ritagliate qua e là. Risultato: per l’ennesima volta il governo prova a mettere mano al tema incandescente con un disegno di legge che riprende un precedente provvedimento varato nel 2007 da Clemente Mastella e poi arenatosi in Parlamento.

LETTERA DI RINGRAZIAMENTO DELLA CONAPO

sabato 8 ottobre 2011

Vigili del fuoco protestano a Roma-conclusione via Crucis | Ultime | Calabresi .net

Vigili del fuoco protestano a Roma-conclusione via Crucis | Ultime | Calabresi .net

I vigili del fuoco della Calabria sono pronti per partire alla volta di Roma e protestare in Piazza Montecitorio l’11 ottobre alle ore 10.00. Ad attenderli, oltre ai colleghi di tutta Italia, il gruppo di vigili giunto nella Città eterna dopo aver percorso - a piedi - 450 chilometri lungo la via Aurelia. Circa un mese fa una delegazione del CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, guidata dal segretario generale Antonio Brizzi, è partita da Aulla (Massa Carrara) con una croce di oltre tre metri sulle spalle. Ad ogni tappa, un giorno è stata celebrata la S. Messa con benedizione della croce e commemorazione dei caduti dei vigili del fuoco. Un altro giorno i vigili del fuoco hanno fatto conoscere ai cittadini lo stato di salute del Corpo, i loro sacrifici quotidiani (simboleggiati dalla Croce), le loro richieste. Sacro e profano restano, però, distinti sino in fondo: martedì 11 la manifestazione in Piazza Montecitorio, mercoledì 12 il CONAPO sarà ricevuto dal Papa.
Chiunque volesse esprimere la propria vicinanza ai vigili del fuoco, può scrivere all’indirizzo nazionale@conapo.it.
I primi effetti della protesta si sono resi visibili. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha firmato il decreto per l’istituzione del distaccamento permanente VVF a Lampedusa, da anni chiesto dal CONAPO. Delia Murer (Pd) e Giuseppe Francesco Maria Marinello (Pdl) hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno sulle difficili condizioni del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
Le richieste del sindacato autonomo sono le stesse dello scorso anno e degli anni precedenti: evidentemente, sono rimaste inascoltate. I vigili del fuoco chiedono di essere inseriti nel Comparto Sicurezza (non tutelano forse la sicurezza dei cittadini?) e, quindi, di essere trattati come le altre forze dello Stato e dal punto di vista economico e dal punto di vista pensionistico. Più risorse per il soccorso pubblico, pagamento degli arretrati per le calamità (Messina, L’Aquila, Veneto, ecc.) e per i servizi di antincendio boschivo e riforma del servizio volontario sono altri punti presenti nella lettera inviata alle alte cariche dello Stato.
«Un elemento davvero assurdo e incomprensibile per l’umana ragione - si infervora il segretario generale Antonio Brizzi - è la questione dei precari. Con le stesse risorse (circa 120 milioni di spesa per ogni anno) usate per richiamare i discontinui che colmano le carenze di organico, circa 3000 dei 4000 precari potrebbero essere assunti a tempo indeterminato. Perché non vengono assunti? Perché non si segue questa via per razionalizzare la spesa invece di procedere con tagli lineari e indiscriminati?».
L’ultima Manovra, infatti, con ulteriori tagli ha aggravato la già problematica condizione dei vigili del fuoco. Che lavorano nonostante manchino i soldi per la manutenzione dei mezzi e delle sedi di servizio e l’acquisto dei carburanti e delle attrezzature. Ricevono circa 1300 euro al mese ovvero trecento euro in meno rispetto agli omologhi delle forze di polizia. Anticipano di tasca propria le spese delle missioni che si vedono rimborsare solo dopo anni.
I Vigili del Fuoco del CONAPO non si fermeranno alla sola manifestazione di martedì 11 ottobre: di concerto con i sindacati delle forze di polizia stanno già studiando una grande mobilitazione di piazza degli uomini in divisa.

EQUIPARARE I VIGILI DEL FUOCO ALLE ALTRE FORZE DI POLIZIA


Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13363
presentata da
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO
mercoledì 28 settembre 2011, seduta n.526

MARINELLO. - 
Al Ministro dell'interno.
 - Per sapere - premesso che:

la situazione economica del Paese è particolarmente grave e ha portato il Governo ad un intervento incisivo con l'ultima manovra che ha colpito tutte le categorie compresi coloro che si occupano della sicurezza sul nostro territorio;

anche il Corpo dei vigili del fuoco risulta colpita duramente dai tagli apportati dall'ultimo intervento dello Stato in materia di finanza pubblica tanto da rendere non sempre agevole lo svolgimento del loro compito essenziale di assicurare il soccorso;

i tagli effettuati dal decreto-legge n. 138 del 2011 incidono sulla manutenzione dei mezzi e delle sedi di servizio, sull'acquisto carburanti e delle attrezzature e quindi sull'efficienza del soccorso prestato;

si è cercato di supplire con i vigili del fuoco discontinui alle carenze di organico creando effettivamente un incremento dei costi di addestramento e formazione -:

come il Governo intenda intervenire per evitare la creazione di nuovo precariato, per equiparare vigili del fuoco e altre forze di polizia dal punto di vista del trattamento economico e pensionistico, per provvedere al pagamento degli arretrati dovuti ai vigili del fuoco per le calamità (L'Aquila, Veneto, Messina) e per rilanciare in maniera organica le politiche sulla sicurezza a livello nazionale.
(4-13363)

lunedì 3 ottobre 2011

MAFIA: MARINELLO (PDL), PRESUNTO ATTENTATO CONFERMA AZIONE ALFANO - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

MAFIA: MARINELLO (PDL), PRESUNTO ATTENTATO CONFERMA AZIONE ALFANO - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

“E’ necessario verificare l’attendibilità delle notizie sull’attentato che la mafia avrebbe predisposto per colpire l’on. Angelino Alfano. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia gettano un’ombra di profonda inquietudine anche se purtroppo non stupiscono visto il livello dello scontro che questo Governo e in particolare l’ex Ministro di Giustizia ha voluto per spazzare via i capi di Cosa Nostra e l’intera organizzazione criminale. Ad Alfano va la mia solidarietà umana e politica. Sono certo che la notizia, anche se verificata, non abbasserebbe i livelli della lotta, che il Pdl ha deciso di portare fino in fondo per liberare l’Italia dalle organizzazioni criminali che hanno avvilito per decenni intere zone del Paese”. Lo ha detto l'on. Giuseppe Marinello, deputato del Pdl e vice Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.

MAFIA: MARINELLO (PDL), PRESUNTO ATTENTATO CONFERMA AZIONE ALFANO - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

MAFIA: MARINELLO (PDL), PRESUNTO ATTENTATO CONFERMA AZIONE ALFANO - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

“E’ necessario verificare l’attendibilità delle notizie sull’attentato che la mafia avrebbe predisposto per colpire l’on. Angelino Alfano. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia gettano un’ombra di profonda inquietudine anche se purtroppo non stupiscono visto il livello dello scontro che questo Governo e in particolare l’ex Ministro di Giustizia ha voluto per spazzare via i capi di Cosa Nostra e l’intera organizzazione criminale. Ad Alfano va la mia solidarietà umana e politica. Sono certo che la notizia, anche se verificata, non abbasserebbe i livelli della lotta, che il Pdl ha deciso di portare fino in fondo per liberare l’Italia dalle organizzazioni criminali che hanno avvilito per decenni intere zone del Paese”. Lo ha detto l'on. Giuseppe Marinello, deputato del Pdl e vice Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.

sabato 1 ottobre 2011

INTERROGAZIONE AL MINISTRO SULL'IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI SCIACCA


Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.


I cittadini residenti nella contrada Fufficicchia-Santa Maria nel comune di Sciacca, da oltre un anno segnalano alla autorità competenti la diffusione di un odore nauseabondo; in alcune giornate l'aria è talmente irrespirabile da costringere alla chiusura di ogni apertura delle abitazioni;
i cittadini hanno altresì segnalato alle autorità che gli odori provengono da un impianto per la produzione di ammendante compostato misto da rifiuti umidi urbani, gestito dalla SOGEIR ATO AG1, la società di raccolta e trattamento dei rifiuti che fa capo a 17 comuni della zona; l'impianto, realizzato con un finanziamento di 3 milioni di euro dell'Unione europea è stato inaugurato il 30 novembre del 2009 e quindi dovrebbe essere di concezione moderna;
nonostante le segnalazioni l'attività dell'impianto prosegue indisturbata, mentre si amplia la zona interessata dagli odori nauseabondi; un incontro tra il sindaco e i dirigenti della SOGEIR non ha dato esito;

SOGEIR si proclama il miglior A.T.O. della Sicilia per quel che riguarda il tasso di riciclaggio; tuttavia non è la prima volta che la citata società è oggetto delle lamentale dei cittadini per fumi ed odori; in particolare, in relazione alla discarica degli RSU in contrada Saraceno-Salinella nel comune di Sciacca, da anni i proprietari dei terreni vicini lamentano fumi e odori in tutte le ore ed in particolare nel periodo estivo a causa dei pericolosi gas prodotti dall'impianto che vengono a «vista» sprigionati dalla discarica; il 17 settembre 2009, i carabinieri del Noe di Palermo hanno effettuato un sopralluogo presso la discarica che si è concluso con il deferimento alla procura della Repubblica di Sciacca dell'amministratore unico della SOGEIR gestione impianti smaltimento spa, per la violazione del decreto legislativo n. 152 del 2006;

il trattamento della frazione umida al fine di creare compost per l'agricoltura sottostà a precise regole, per evitare la diffusione di odori nauseabondi che possono effetti fisici sulla popolazione circostante, comprovati dalla letteratura scientifica; in particolare il materiale dovrebbe essere tenuto 90 giorni in vasche a tenuta stagna, insufflate periodicamente con aria; il decreto legislativo n. 99 del 1992, prevede la competenza delle regioni in materia di distanze di rispetto dai centri abitati, dagli insediamenti sparsi, dalle strade, dai pozzi di captazione delle acque potabili, dai corsi d'acqua superficiali -:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno acquisire elementi, per il tramite dell'osservatorio nazionale sui rifiuti in merito a quanto descritto in premessa con specifico riferimento alla verifica dei livelli di qualità dei servizi offerti.

MODIFICA DELL'ARTICOLO 348 PER L'ESERCIZIO ABUSIVO DI UNA PROFESSIONE

Ordine del Giorno 9/4274-A/15 presentato da GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO testo di mercoledì 28 settembre 2011, seduta n.526
La Camera, considerato che:
l'articolo 8 del provvedimento in esame prevede l'introduzione di una specifica sanzione per l'esercizio abusivo di una professione sanitaria, consistente nella confisca delle cose e degli strumenti che servirono o che furono destinati a commettere il reato;
la sanzione si aggiunge a quella prevista dall'articolo 348 che prevede per chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato la reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 103 a euro 516;
l'ordinamento prevede ulteriori norme contro l'abusivo esercizio di arti sanitarie ausiliarie (odontotecnici, ottici, ortopedici, ernisti, infermieri abilitati) come elencati nell'articolo 99 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265. Tali illecite attività sono punite ai sensi dell'articolo 141 del testo unico medesimo, con una sanzione esigua: la chiusura dei locali e il sequestro delle attrezzature, salvo il rinvio all'articolo 348 del codice penale;
appare auspicabile una riforma dell'articolo 348 del codice penale, introducendo nuove disposizioni che «ritaglino» e puniscano più severamente quei fatti che appaiono in effetti più gravi, in quanto mettono in pericolo la salute degli utenti, impedendo, per quanto possibile, la reiterazione dei reati;
un ulteriore comportamento illecito si è venuto diffondendo nelle professioni mediche: la figura del medico che, titolare fittizio dello studio, offre copertura formale all'illegale esercizio dell'attività professionale di altra persona. Attualmente questo soggetto, di per sé abilitato all'esercizio della professione, è chiamato a rispondere di concorso nel reato di cui all'articolo 348 del codice penale, ai sensi dell'articolo 110 del medesimo codice;
le sanzioni a carico di tali figure che violano la fede pubblica sono pertanto da ritenersi «bagattellari», cioè talmente ridotte da non costituire alcuna deterrenza per coloro che intendono proseguire nell'attività illecita,
impegna il Governo:
a valutare una modifica dell'articolo 348 del codice penale tendente ad incrementare fortemente la sanzione pecuniaria per l'esercizio abusivo di una professione;
a valutare una modifica dell'articolo 141 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 tendente ad incrementare fortemente la sanzione pecuniaria per l'esercizio abusivo di un'arte ausiliaria delle professioni sanitarie.

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...