giovedì 28 giugno 2012

PADRE DON PUGLISI SARA' BEATO

Sarà beato don Pino Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Benedetto XVI ha infatti autorizzato la Congregazione per le Cause dei santi a promulgare il decreto relativo al martirio di Puglisi perchè ucciso «in odio alla fede».

 Il riconoscimento del martirio, che il Papa ha decretato oggi nell’udienza al prefetto per le Cause dei santi card. Angelo Amato, indica che la causa di beatificazione si è conclusa positivamente e che presto don Puglisi sarà elevato all’onore degli altari.
  
 A motivo del suo costante impegno evangelico e sociale nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata, il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56/o compleanno, il sacerdote venne ucciso dalla mafia, davanti al portone di casa, intorno alle 20.45, in piazza Anita Garibaldi.
  
 Dopo le indagini, mandanti dell’omicidio furono riconosciuti i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano. Quest’ultimo fu condannato all’ergastolo per l’uccisione di don Puglisi il 5 ottobre 1999, mentre il fratello Filippo, dopo l’assoluzione in primo grado, fu condannato in appello all’ergastolo il 19 febbraio 2001. Condannati all’ergastolo dalla Corte d’assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspettò sotto casa il prete.

mercoledì 27 giugno 2012

ACCADEMIE E CONSERVATORI MUSICALI: RISPETTARE IL DM DEL 2004

In Italia storicamente le accademie di belle Arti ed i conservatori di musica sono stati considerati istituzioni scolastiche, mentre negli anni novanta, la necessità di dare valore di tipo universitario ai diplomi rilasciati da queste istituzioni spinse le stesse a chiedere l'equipollenza con le università. Ciò anche con l'obiettivo di uniformarsi con le analoghe istituzioni comunitarie, che avevano lo status di università, per cui si verificava il paradosso che i professionisti esteri fossero formalmente più qualificati degli italiani pur avendo seguito lo stesso percorso di studi; nel 1999 il legislatore riordinò l'intera materia, attraverso la legge quadro 21 dicembre 1999, n. 508, di riforma delle accademie e dei conservatori, equiparandoli dunque alle istituzioni universitarie e ponendoli sotto la vigilanza del dipartimento università e ricerca;

La riforma del 1999 ha avuto un iter lentissimo e ad oggi, nonostante siano trascorsi molti anni dalla sua approvazione, non sono ancora stati emanati tutti i decreti attuativi e sono peraltro rimaste irrisolte alcune questioni di fondamentale importanza, tra cui quella della corrispondenza dei titoli alta formazione artistica musicale e coreutica ai titoli universitari e quella dell'equiparazione del personale AFAM a quello universitario;

una lodevole intenzione di dare piena e completa attuazione alla citata legge si è concretizzata con l'approvazione in Senato del disegno di legge 1693 (progetto di legge 4822 al passaggio successivo alla Camera dei deputati) che prevede l'equipollenza dei diplomi accademici di I e II livello alle lauree umanistiche, rispettivamente triennali e magistrali; l'equipollenza dei diplomi di vecchio ordinamento ai diplomi accademici di II livello e dunque alle lauree magistrali; la messa ad ordinamento dei corsi accademici biennali di II livello, tuttora sperimentali, mentre per l'equiparazione del personale un emendamento è stato accolto come ordine del giorno; tale equiparazione, però, non tiene conto delle differenze sostanziali tra i due progetti formativi, ovvero della diversità tra vecchio e nuovo ordinamento;

inoltre, se è vero che il decreto-legge 25 settembre 2002, n. 212, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 2002, n. 268, modificando l'articolo 4, comma 3, della legge n. 508 del 1999, ha disposto che i possessori dei diplomi rilasciati in base all'ordinamento previgente all'entrata in vigore della stessa legge n. 508 del 1999 sono ammessi, purché in possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado, ai corsi di diploma accademico di secondo livello, si cancella inopinatamente una deliberazione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca dell'8 gennaio 2004, nella quale viene specificato che il diploma di vecchio ordinamento è equipollente al I livello del nuovo ordinamento e che l'accesso al II livello prevede il possesso di un diploma tradizionale del vecchio ordinamento e di un diploma di maturità di scuola superiore; del resto anche confrontando i piani di studio del vecchio ordinamento con quelli previsti dai bienni di II livello, è impensabile poterli mettere sullo stesso piano, sia per quanto concerne la preparazione specifica musicale, sia per il livello di cultura generale;

bisogna poi evidenziare che un diploma di conservatorio, conseguito con il vecchio ordinamento, frutto di un percorso di studi che non prevedeva all'atto dell'iscrizione neanche il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, è equipollente ad un diploma di II livello, cioè alle lauree magistrali, penalizzando professionalmente (ed economicamente) numerosi soggetti che hanno frequentato i bienni superiori;

a ciò si aggiunga che, ad oggi, la quasi totalità di coloro che hanno conseguito il diploma di II livello e degli attuali iscritti è composta da musicisti ed insegnanti precari che hanno ritenuto utile proseguire la loro formazione ed il loro aggiornamento anche nella speranza di poter migliorare la loro situazione professionale. Una speranza peraltro basata sulle premesse contenute nell'istituzione di questi corsi: a titolo superiore sarebbe corrisposto un punteggio superiore in qualunque graduatoria, e la nascita di graduatorie e classi di concorso specifiche -:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire affinché sia rispettato quanto disposto dal decreto ministeriale 8 gennaio 2004 di cui in premessa e venga previsto che i diplomi finali rilasciati dai conservatori al termine dei percorsi formativi del vecchio ordinamento siano equipollenti ai diplomi accademici di I livello, purché congiunti ad un titolo di studio pari ad un diploma di maturità quinquennale
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=55808&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27+%7C+%27CAMERA%27

giovedì 21 giugno 2012

LETTERA INTIMIDATORIA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE AI CONTRIBUENTI

I sottoscritti «Marinello, Gioacchino Alfano, Pagano, Brunetta, Germanà, Baldelli, Garagnani, Romele, Mantovano, Marsilio»
chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

sta arrivando in questi giorni a numerosi contribuenti, una lettera datata 28 maggio 2012, sottoscritta dal direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, ma redatta dall'ufficio persone fisiche della direzione centrale accertamento, con la quale si richiede a ciascun contribuente interpellato di giustificare talune spese, giudicate dall'ufficio non congrue con i redditi dichiarati;

si richiede al contribuente di dimostrare che la quota di spese eccedenti per almeno un quinto il reddito complessivo dichiarato nel 2011 (e quindi relativo all'anno 2010) sia stata finanziata con redditi diversi da quelli dichiarati sul modello Unico e cioè con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte o comunque legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile;

in sostanza i dati delle dichiarazioni del contribuente, confrontati con gli altri dati che lo riguardano, derivanti dall'esame dei conti correnti, dei contratti registrati, delle utenze, dei contributi previdenziali; o di somme ad altro titolo pagate, non risultano congrui; di conseguenza l'ufficio, in presenza di spese superiori del 20 per cento al reddito dichiarato, procede all'accertamento sintetico del reddito complessivo e alla conseguente maggiorazione delle imposte (più sanzioni, interessi ed aggio), salvo ravvedimento operoso;

è praticamente inutile osservare, in questa fase economica, che la pervasività dell'attuale sistema dei controlli automatici in ambito fiscale non ha eguali in ambito penale; tuttavia, è una stortura a cui occorrerà porre rimedio se non si vuole che le tensioni sociali, contro un sistema fiscale che la gran parte dei cittadini considera opprimente, sfocino in aperta ribellione;

ciò premesso, è assolutamente corretto che il fisco chieda conto al contribuente di spese non congruenti con il reddito dichiarato; tuttavia la lettera in titolo, per come è redatta e per la logica che la sottende, manifesta secondo gli interpellanti una volontà intimidatoria e prevaricatoria, una logica più da gabelliere medioevale che da moderno sistema impositivo, una logica in aperta violazione dello statuto del contribuente;

a riprova di questo, si osserva quanto segue:

a) la lettera inizia con un tono cortese e colloquiale, affermando addirittura che la «comunicazione ha finalità esclusivamente informative e pertanto non è necessaria da parte sua alcuna risposta», salvo poi affermare verso la fine che «nel caso in cui (il contribuente ndr.) non fosse in grado di dimostrare la compatibilità delle spese... l'Ufficio potrà procedere all'accertamento sintetico del reddito»; delle due, l'una: o è un'informativa o è una richiesta di documentazioni; mescolare i due aspetti assume connotati secondo gli interpellanti intimidatori e in violazione del principio della leale collaborazione fissato dallo statuto. Salvo che non si voglia dedurre un comportamento ben peggiore, e cioè che l'ufficio preferisce che il contribuente non risponda, in modo da procedere senz'altro all'accertamento sintetico;

b) la lettera dichiara che «per tutelare la sua riservatezza nel prospetto non è precisato l'ammontare delle spese rilevate». Da tempo si osserva che il concetto di privacy è utilizzato come alibi per comportamenti di scarsa trasparenza verso l'utente e soperchierie. Nel caso in questione si parla del tutto impropriamente di privacy con riferimento a una comunicazione privata di un ufficio che è titolato a sapere sul contribuente più del contribuente stesso ed è il titolare delle informazioni coperte da riservatezza. Non essendoci alcun rischio di diffusione a soggetti terzi dei dati, questi non solo possono, ma devono essere comunicati. Da un lato si osserva che desta perplessità il fatto che si richiami alla privacy un ufficio al quale della privacy del contribuente è, secondo gli interpellanti, sempre importato poco, tanto da pubblicare on line le dichiarazioni dei redditi o farsi promotore della «gogna fiscale». Dall'altro, fatto ancora, più grave in quanto altera totalmente i princìpi delle norme sulla gestione dei dati personali, si utilizza il concettosi privacy per non comunicare al titolare dei dati, i dati che lo riguardano, aggravando e confermando quelle che agli interpellanti appaiono la natura intimidatoria della missiva e la riserva mentale di chi l'ha scritta;

c) prosegue la lettera: «Nel caso in cui rilevi errori o incongruenze nel prospetto allegato, può comunque segnalarli inviando una mail e altro...» Il prospetto allegato è una scarna ed incongrua sommatoria di spese voluttuarie (acquisto di barche), obbligatorie (mutui, assicurazioni e contributi) e spese di famiglia (spese per studi), con delle «X» nelle caselle dove l'ufficio fiscale ritiene vi siano delle incongruenze; non si comprende come dovrebbe rispondere il contribuente, se non con un moto di panico; giova ricordare che lo Statuto del contribuente richiede la contestazione puntuale degli addebiti che si rivolgono al contribuente; qui non si conoscono nemmeno le somme complessive e non si sa se si è pagato di più o di meno (ad esempio, in merito ai contributi previdenziali). Anche in questo caso l'oscurità del documento ha ad avviso degli interpellanti carattere vessatorio ed intimidatorio;

esiste un modo per effettuare le stesse richieste in modo corretto, senza né fronzoli, né intimidazioni, ed è quello di effettuare contestazioni puntuali e documentate sulle quali si applicano i princìpi di garanzia, parità, leale collaborazione e confronto tra le parti enunciati dallo statuto del contribuente;

viceversa il metodo adottato dall'Agenzia delle entrate altro non fa che alimentare risentimento, recriminazione e desiderio di rivalsa in una popolazione già assediata dalla crisi economica, oltre che favorire una volontà di resistenza, che non fa riemergere l'economia sommersa, ma sommerge ancora di più quella sommersa e ne crea di nuova;

l'Agenzia delle entrate non è nuova a lettere di tenore analogo per comunicare con i contribuenti. Da qui secondo gli interpellanti si desume che l'Agenzia esprime una cultura opposta ai principi dello statuto del contribuente, una cultura di disparità di rapporti, intimidatoria, vessatoria e prevaricatoria, che si sostanzia nell'approssimazione degli atti, nella superficialità delle comunicazioni e nell'utilizzo improprio di presunzioni che appaiono arbitrarie; questi fatti sono ampiamente avvertiti da gran parte della popolazione italiana -:

se non ritenga opportuno ritirare, ai fini delle indagini fiscali, il documento descritto in premessa, sostituendolo con altro documento rigorosamente redatto secondo i principi e le norme dello statuto del contribuente;

se non ritenga opportuno impartire adeguate istruzioni al direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, chiarendo che lo statuto del contribuente è norma fondamentale di attuazione della Costituzione e che contiene inderogabili linee guida sui rapporti tra uffici fiscali e contribuenti, anche al fine di evitare la riproposizione di documenti come quelli illustrati in premessa, nonché di tutta una serie di comportamenti ad avviso degli interroganti vessatori ed erroneamente presuntivi nei confronti dei cittadini, dei quali esiste ormai amplissima bibliografia.

giovedì 14 giugno 2012

TERREMOTO: ABBATTERE IMPOSTE REDDITO IMPRESE PER 5 ANNI

L’abbattimento parziale delle imposte sul reddito d’impresa nelle aree interessate dal sisma per un periodo di 5 anni, nei settori manifatturiero, agricoltura e agroindustria. Lo prevede la proposta di legge dei deputati Pdl Giancarlo Mazzuca e Giuseppe Marinello "Introduzione della fiscalità di vantaggio per le attività produttive nelle aree dell’Emilia Romagna colpite dagli eventi sismici del maggio-giugno 2012". 
"La normativa – spiegano i deputati - stabilisce tra l'altro che, decorso il primo quinquennio, l’agevolazione è prorogabile secondo modalità da concordare con le Regioni e la Commissione europea e fissa la decorrenza della normativa dal 1’ gennaio 2013. L’ultimo articolo, il terzo, riguarda la copertura: le risorse provengono dalla riduzione delle voci di spesa indicate nell'elenco allegato alla legge 24 febbraio 1992, n. 225, concernente gli interventi della Protezione civile".
"Il metodo utilizzato, sulla scorta delle indicazioni che provengono dalla UE – spiegano i deputati - è il più semplice possibile e per un utilizzo delle risorse più efficiente. E’ la cosiddetta 'fiscalità di vantaggio' cioè del metodo che il Parlamento europeo, sulla base del parere espresso dal relatore Gunnar Hokmark, nella risoluzione 2005/2165 (INI) sulla riforma degli aiuti di Stato 2005-2009, ha indicato espressamente come una delle possibili modalità attraverso le quali sono consentiti aiuti regionali".

mercoledì 13 giugno 2012

STABILIZZIAMO GLI LSU IN BASE ALLA PROFESSIONALITA' AQCUISITA

Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

I lavoratori socialmente utili o Lsu sono nati come una politica attiva del lavoro nel nostro Paese, basati sulla partecipazione ad iniziative di pubblica utilità limitate nel tempo per soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro. I lavori socialmente utili nacquero nei primi anni Novanta per utilizzare i lavoratori espulsi dalle medie e grandi imprese ai quali veniva erogata la CIGS (Cassa integrazione guadagni straordinaria) dalle casse statali (all'epoca circa 850.000 lire mensili). Si decise quindi di adibire tali lavoratori ad attività rivolte alla collettività presso i comuni di residenza, utilizzandone le professionalità e capacità lavorative. In seguito i lavori socialmente utili sono stati estesi anche ai lavoratori in mobilità ed ai disoccupati di lunga durata;
con il decreto legislativo del 1dicembre 1997, n. 468 si introdussero i concetti di «stabilizzazione» al fine di «svuotare» il bacino dei lavoratori socialmente utili che, nel frattempo, si era notevolmente accresciuto; la normativa, nell'ottica di un stabilizzazione, prevedeva due alternative: l'assunzione diretta attraverso una percentuale di riserva obbligatoria in caso di avviamenti a selezione presso gli enti utilizzatori; l'assunzione in società private (cooperative e convenzionate in deroga alle leggi di evidenza per le gare di appalto che ottenevano la gestione dei servizi sui quali operavano i lavoratori socialmente utili che venivano così esternalizzati e privatizzati). Su questa opzione si sono distinte le amministrazioni pubbliche e le organizzazioni sindacali confederali, preferendo in generale la strada dell'esternalizzazione dei servizi in appalto protetto; si sono create così situazioni per cui gli lavoratori socialmente utili venivano utilizzati non come lavoratori di supporto, bensì per sopperire a vere e proprie carenze di organico, percependo un esiguo assegno erogato dallo Stato; ciò ha favorito l'avvento degli appalti di pulizia nelle scuole: si è infatti preferito concedere sgravi fiscali e contributivi e contributi economici tramite affidamento, in spregio a qualsiasi normativa europea e nazionale, a quattro consorzi di ditte e coop, in nome della stabilizzazione, mai avvenuta, dei lavoratori socialmente utili; occorre inoltre ricordare che una parte di lavoratori socialmente utili si è vista costretta ad accettare contratti precari (co.co.co) a termine, che hanno reso ancora più difficile la loro situazione;
tra il marzo e il maggio del 2000, a seguito e per effetto del trasferimento di competenze, i lavoratori lavoratori socialmente utili che operavano nelle scuole sono stati «spostati» dagli enti locali (sino ad allora enti utilizzatori) ai provveditorati agli studi (oggi uffici scolastici provinciali) che hanno gestito fino al luglio 2001 il servizio di pulizie ed attività ausiliare inquadrando il personale lavoratori socialmente utili con le qualifiche di «collaboratore scolastico»; il trasferimento di competenze avrebbe potuto aprire una strada privilegiata per l'assunzione diretta negli organici statali consentendo di sanare una situazione divenuta inaccettabile e di stabilizzare realmente gli organici uniformando il regime delle assunzioni;

la stabilizzazione non si è realizzata nonostante l'articolo 45, comma 8, della legge n. 144 del 1999, infatti, prevedesse che ai lavoratori socialmente utili assoggettati alla disciplina di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 1 dicembre 1997, n. 468, è riservata una quota del 30 per cento dei posti da ricoprire mediante avviamenti a selezione di cui all'articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni; il persistere dell'esternalizzazione comporta in realtà sprechi di denaro pubblico.
se il Ministro non ritenga opportuno prevedere l'effettiva stabilizzazione degli ex lavoratori socialmente utili attraverso il riconoscimento del servizio e l'inserimento nelle graduatorie e negli organici ATA;

se non ritenga opportuno predisporre un tavolo tecnico, con la partecipazione delle parti interessate, al fine di addivenire alla internalizzazione del servizio, con il riconoscimento delle professionalità acquisite e le mansioni effettivamente svolte in tanti anni dagli ex lavoratori socialmente utili in qualità di collaboratori scolastici.

venerdì 8 giugno 2012

PDL: PAGANO-MARINELLO, SIA ALTERNATIVA A GRILLISMO PER EVITARE SORTE GRECIA - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

PDL: PAGANO-MARINELLO, SIA ALTERNATIVA A GRILLISMO PER EVITARE SORTE GRECIA - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

“La ‘lettera-manifesto’ al Foglio del presidente del Senato Schifani è da condividersi totalmente”. E’ quanto affermano i deputati del Pdl Alessandro Pagano e Giuseppe Marinello. “Pensare di risolvere il problema dell’astensionismo con l’adozione del lessico e dello stile ‘grillino’ – proseguono - sarebbe un fatale errore politico che il Pdl sconterebbe con la perdita della propria identità di grande movimento moderato e dei milioni di italiani che in esso credono e si riconoscono”. “Il successo trasversale del ‘grillismo’ – aggiungono – si deve ad una più che comprensibile reazione emotiva dei cittadini alla grave crisi economica, all’aumento esasperato della pressione fiscale, al mancato risanamento del debito pubblico e al drastico calo dei redditi”. “Il Pdl guidato dal segretario nazionale Alfano avrebbe potuto assecondare questa onda emotiva e guadagnarsi un temporaneo plauso mediatico, - precisano - ma anziché lanciarsi all’inseguimento del grillismo sul terreno della propaganda, ha invece deciso di dedicare ogni risorsa ed energia alla soluzione concreta dei problemi che affliggono il Paese, a partire dalla proposta di compensazione dei crediti/debiti delle imprese verso la Pa, fino a giungere alla riforma semipresidenziale per un governo stabile e coeso guidato da un capo dello Stato scelto direttamente dai cittadini. “Ad inseguire gli estremismi si rischia solo di contrarre il male di cui soffre oggi la Grecia: la dirigenza del Pdl stretta intorno al segretario Alfano vuole evitarlo ed è per tale ragione che proseguirà la propria azione lungo una direttrice alternativa e antitetica al grillismo”, concludono.

lunedì 4 giugno 2012

DDL SULLA RIORGANIZZAZIONE DELL'ASSI


24ORE - GIOCHI&SCOMMESSE

IPPICA: CAMERA, ASSEGNATO DDL MARINELLO, 09:25

Assegnato alla Commissione Agricoltura il ddl sulla riorganizzazione dell'ASSI presentato dal deputato del Pdl Giuseppe Marinello

E' stato assegnato alla Commissione Agricoltura della Camera il progetto di legge, presentato dal deputato del Pdl Giuseppe Marinello, intitolato "Disposizioni concernenti l'organizzazione e le funzioni dell'Agenzia per lo sviluppo del settore ippico nonché in materia di scommesse ippiche". Sul testo esprimeranno il proprio parere le Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Cultura, Attività Produttive, Lavoro, Affari sociali, Politiche dell'Unione Europea, e la  Commissione parlamentare per le questioni regionali. Il testo prevede la riduzione a tre componenti del Cda dell'ASSI e trasferisce dall'Agenzia al MIPAAF alcune funzioni di carattere strutturale fondamentali per il buon andamento del settore; vengono inoltre specificati i compiti tecnico-amministrativi attribuiti all'ASSI: in particolare "l'ASSI dovrà garantire un equo e sostenibile montepremi in favore dei proprietari e degli allevatori, la trasparenza delle corse attraverso il buon funzionamento delle giurie e del servizio antidoping, la giusta remunerazione sia degli ippodromi di interesse nazionale che di quelli locali, la promozione e la divulgazione del prodotto ippico, la pronta erogazione dei premi vinti al traguardo e soprattutto, attraverso la presenza del rappresentante dell'AAMS nel consiglio di amministrazione e il costante confronto con i concessionari, i miglioramenti e le variazioni da apportare alla scommessa ippica quale primo elemento di finanziamento del settore". Vengono poi definite le risorse che alimentano l'ASSI: la quota a essa spettante sulla raccolta delle scommesse su eventi a base ippica, i proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi relativi alle immagini ippiche, un contributo a valere sulle maggiori entrate derivanti dal prelievo erariale unico relativamente agli apparecchi e congegni da intrattenimento e divertimento, una quota parte del contributo mensile di importo relativo alle imposte derivanti dalle attività di raccolta dei giochi pubblici effettuate all'interno degli ippodromi e una quota parte del contributo mensile delle imposte derivanti dalle scommesse su eventi virtuali assimilabili alle corse ippiche. Qualora le risorse non siano sufficienti alla realizzazione dei compiti istituzionali dell'ASSI, vengono integrate fino a un importo massimo pari al 3,50 per cento della quota parte delle entrate erariali ed extra erariali derivanti dai giochi con vincite in denaro fino al raggiungimento di un importo pari a 350 milioni di euro annui. Infine, il ddl prevede che con decreto del direttore generale dell'AAMS, d'intesa con il MIPAAF, si provveda all'unificazione dei totalizzatori per la gestione delle scommesse ippiche garantendo la razionalizzazione dei costi tecnici e organizzativi.

venerdì 1 giugno 2012

FALLIMENTO DEGLI ATO IN SICILIA E ATTIVITA' SOSPETTE DELLA BELICE AMBIENTE

   Si segnala i diversi atti di sindacato ispettivo presentati nel corso della presente legislatura e più specificatamente le interrogazioni a risposta scritta nn. 4-05167, 4-01858 e 4-01310, all'interno delle quali si evidenzia, la situazione di rilevante criticità in cui si trova la regione Sicilia, con particolare riferimento al funzionamento degli ambiti territoriali ottimali (ATO) in base ai quali è organizzata, ai sensi dell'articolo 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (codice ambientale), la gestione dei rifiuti urbani;
la situazione fallimentare sia sul piano del funzionamento che gestionale si evidenzia, sia dall'inefficienza e dai ritardi dell'attività di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che dalla scarsa capacità delle società d'ambito siciliane nel rispetto della regolarità dei contributi previdenziali nei confronti dei lavoratori che operano all'interno delle cosiddette società d'ambito (ATO rifiuti);

si evidenzia, in particolare, l'attività della società Belice Ambiente Spa ATO TP2, situata nel comune di Castelvetrano in provincia di Trapani, che è stata oggetto di precedenti atti di sindacato ispettivo, la cui condotta gestionale si è contraddistinta negativamente sia con riferimento al mancato rispetto delle norme previste per la tutela e la salute dei cittadini residenti nell'area, che per la gestione amministrativa e contabile di esigua trasparenza;

un esposto denuncia di presunto danno erariale, con abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, nei riguardi della suesposta società, è stato recentemente presentato da parte della provincia regionale di Trapani, attraverso un consigliere in carica dell'ente, in cui si evidenziano irregolarità nell'ambito delle modalità con le quali sono avvenute una serie di assunzioni e dei livelli di inquadramento del personale all'interno della stessa società, nonché dell'affidamento diretto e in maniera fiduciaria nei confronti di una società interinale, «Manpower», per l'assunzione di operatori ecologici, la cui procedura risulta in evidente contraddizione con quanto previsto dalla normativa regionale n. 2 del 2007, che impone le procedure di evidenza pubblica per le società e le ATO, per le assunzioni di nuovo personale;

il medesimo esposto-denuncia riporta, inoltre, che l'affidamento diretto alla suesposta società «Manpower», attraverso diversi contratti di somministrazione per un ammontare di oltre 3 milioni di euro ed un costo orario aggiuntivo pari a 4,77 euro più IVA, ha determinato alla società Belice Ambiente, il cui capitale sociale è interamente pubblico, un presunto danno di 1 milione di euro;

ulteriori aspetti poco nitidi e pertanto meritevoli di approfondimento, da parte delle autorità giudiziarie, a giudizio dell'interrogante, si evidenziano dalla situazione complessiva della medesima società Belice Ambiente, di estrema gravità finanziaria come si evince dai bilanci societari, causata sia da un aumento, vertiginoso del numero di personale all'interno della struttura, sia dalla pregressa gestione deficitaria conclusasi con un'indagine giudiziaria a seguito dell'emissione di fatture false per circa 12 milioni di euro; i mancati controlli da parte delle autorità preposte all'interno della società Belice Ambiente, come evidenziato dall'esposto denuncia, chiamano in causa i seguenti soggetti: sindaci, presidenti dell'assemblea di coordinamento intercomunale, collegio dei revisori dei conti e amministratore unico, che avrebbero dovuto vigilare sulla regolarità amministrativa e contabile, definiscono a giudizio dell'interrogante, un quadro generale della medesima società attualmente in liquidazione, di estrema precarietà che desta inquietudine per il futuro proseguimento dell'attività stessa -:
Marinello chiede al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al ministro dell'economia e delle finanze,  quali orientamenti intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa e quali iniziative intendano tempestivamente adottare, nell'ambito delle proprie competenze, in relazione alle garanzie previste dall'ordinamento con specifico riguardo al controllo di costi e al buon andamento della pubblica amministrazione.          

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=54690&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...