venerdì 25 gennaio 2013

HANNO RUBATO LA PAROLA PADRE


Sono dei ladri. Dei ladri di parole e quindi, es sendo le parole cose, sono ladri e basta. Nella clinica universitaria di Padova hanno rubato la parola «padre». Al suo posto, nei braccialetti consegnati ai genitori in visita nel reparto di ostetricia, hanno messo un surrogato: la parola «partner». 
«Abbiamo preso questa decisione per non offendere la sensibilità di nessuno» dice il direttore della clinica che invece ha offeso la sensibilità di tutti gli uomini. Io sono un uomo e se faccio un figlio esigo di essere chiamato pa dre. Non voglio essere definito, io che sono ita liano, con una parola inglese. E nemmeno con la sua traduzione: non sono socio di nessuna donna, «socio» è parola del mondo dell'econo mia e io distinguo l'amore, che è dono, dall'eco nomia, che è scambio di un bene o servizio in cambio di moneta. 
Io, tanto per cominciare, non compro i figli nelle banche del seme e non noleggio corpi di donne povere come fanno gli omosessuali bramosi di riprodursi contro natura. Io non sono né partner né socio, e loro sono dei ladri. 
Hanno rubato ai padri e hanno rubato ai bambini. Che Dio non li perdoni. E nemmeno i bambini, quando saranno grandi.

giovedì 10 gennaio 2013

Contro la disoccupazione, la mia proposta è di non far pagare le tasse a quelle imprese che assumono almeno una persona a tempo indeterminato. 
Si può fare qualcosa di eccezionale: in Italia ci sono circa quattro milioni di imprese e si può proporre immediatamente di fare in modo che se si assume anche solo una persona a tempo indeterminato per 3-4-5 anni non si pagano i contributi né le tasse: è come se fosse un’assunzione in nero.
Silvio Berlusconi

martedì 8 gennaio 2013


AGRICOLTURA: RIVEDERE L'ART.12 DEL DECRETO LEGGE 95


L'articolo 12 commi da 1 a 6 del decreto-legge n. 95 recante: «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini» convertito con modificazioni dalla legge 6 luglio 2012, n. 135, prevede la soppressione dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione-Inran stabilendo che la destinazione delle funzioni e del personale già dell'ex Inran, avvenga attraverso la suddivisione di più soggetti, in contraddizione con quanto era stato fatto in precedenza attraverso il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni della legge n. 122 del 2010, che aveva soppresso l'Ense (Ente nazionale sementi elette) e l'Inca (Istituto nazionale conserve alimentari) accorpandoli nel nuovo Inran;

la suesposta disposizione che l'interrogante giudica inusuale rispetto ad altre situazioni analoghe e complessa dal punto di vista giuridico, non stabilisce contestualmente alla soppressione l'accorpamento in un unico ente subentrante, come ad esempio per il Cra (Centro di ricerche in agricoltura), ente vigilato dal ministero, ma rimanda ad una soluzione a giudizio dell'interrogante difficile, inconciliabile con le altre decisioni simili e senza alcuna logica scientifica o organizzativa né tantomeno condivisibile in termini di risparmi finanziari e di revisione della spesa pubblica;

il provvedimento di soppressione prevede infatti, attraverso l'introduzione di decreti non regolamentari tuttora non emanati, una nuova tripartizione del personale e delle funzioni, riassegnando quanto era stato in capo dell'Ense, all'ente risi (ente pubblico economico) e in capo dell'Inran al Cra, mettendo contestualmente in mobilità il personale in precedenza dell'Inca, determinando di conseguenza evidenti problemi organizzativi con pesanti ricadute negative nell'ambito dell'attività di ricerca e della programmazione;

l'interrogante rileva che in considerazione dei profili di criticità suesposti occorre prevedere un intervento volto a stabilire, sia pure nell'ambito della soppressione, l'accorpamento dell'intero ex Inran, nei confronti del Cra, in un ottica di valorizzazione della rete scientifica in campo agricolo, per una migliore organizzazione territoriale;

quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

se non ritenga opportuno assumere iniziative normative ad hoc volte a modificare le disposizioni contenute all'interno dell'articolo 12 del decreto-legge n. 95 convertito, con modificazioni dalla legge 6 luglio 2012, n. 135, nel senso di quanto riportato in premessa.  

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...