INTERVENTO IN AULA
Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee
e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea
2015
Signor Presidente, invito il Governo a stare molto attento agli
emendamenti in esame e, soprattutto, alle argomentazioni sollevate in Assemblea
e dall'ultimo intervento del senatore D'Alì. Al di là dei toni, che talvolta
possono non essere condivisi, le questioni poste sono assolutamente fondate,
perché è di tutta evidenza che, al di là dello spot dell'Expo, si ha la
netta sensazione di una politica a volte disattenta nei confronti di ampi
settori dell'agricoltura italiana, con particolare riferimento all'agricoltura
mediterranea.
Signor vice ministro Olivero, si ha l'impressione di un'azione
stanca e distratta, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali, perché l'Ispettorato centrale della tutela della qualità è ben
lontano dalle performance che abbiamo conosciuto negli anni passati,
quando si chiamava Ispettorato centrale per la repressione frodi ed era guidato
dal dottor Giovanni Lo Piparo: lo voglio ricordare, perché bisogna ricordare le
eccellenze della burocrazia italiana. Siamo dunque ben lontani da quel grado di
attenzione. Oggi ci sono metodiche che consentono di superare qualsiasi
elusione in materia di contraffazione. Sappiamo anche di programmi innovativi,
elaborati dal Poligrafico dello Stato, che potrebbero essere messi in opera
agevolmente ed essere fonte di introiti e non, al contrario, di spesa: mi
dispiace a tal proposito il parere della Commissione bilancio.
Su queste argomentazione credo che il vice ministro Olivero e, in
particolare, il sottosegretario Gozi debbano dare assicurazione ampia a tutto
il Parlamento, al Paese e alla maggioranza che sostiene il Governo. A volte
abbiamo l'impressione che alcuni settori della maggioranza e del Governo
abbiano un atteggiamento più interessato alle esigenze della grande
distribuzione organizzata e alle ragioni di alcune ben definite e potentissime lobby,
di livello nazionale e internazionale, e siano invece distratti nei confronti
delle tematiche sin qui audite.
Oggi la situazione è grave e incresciosa, come ha ricordato il
senatore D'Alì: stiamo assistendo al crollo di una delle eccellenze italiane,
il crollo del valore del grano, con particolare riferimento al grano duro
italiano, che oggi ha un prezzo assolutamente infimo: si parla di 10 o 11
centesimi al chilo e quindi di 10 o 11 euro al quintale. Si hanno cifre così
basse, perché probabilmente arrivano delle importazioni, che devono essere
verificate e controllate. Se andiamo a comparare le azioni di verifica svolte
nell'arco di circa un decennio e le sanzioni conseguenti, notiamo che negli
ultimi quindici anni c'è stata una diminuzione, se non addirittura un crollo di
tali attività. Quindi, l'occasione di un dibattito di questo genere in
Assemblea diventa pregnante e costituisce il momento opportuno per confrontarci
su questi temi. Poiché sono convinto che la maggioranza, su tali temi, non
possa essere seconda a nessuno e che non lo sia sicuramente, gli interventi dei
senatori D'Alì e Tarquinio non possono restare senza risposta.
Quindi, vi prego di alzarvi e dare, nel merito, le risposte che il
Parlamento e, soprattutto, gli agricoltori italiani e in particolare quelli
meridionale, meritano.
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