venerdì 21 aprile 2017

AMBIENTE: PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DOCUMENTO LVII, N. 5 E CONNESSI ALLEGATI

La Commissione, esaminati per le parti di competenza il Documento di economia e finanza 2017 e i connessi allegati,


·        il Senato ha approvato - nella seduta del 7 marzo 2017 - la mozione n. 1-00707, avente ad oggetto il completamento di una cartografia geologica moderna, quale presupposto fondamentale per la conoscenza di un territorio ad elevato rischio sismico e che la redazione di carte di microzonazione sismica, di pari passo con gli studi di pericolosità sismica di base e le relative classificazioni del territorio nazionale, appare sempre più indispensabile per orientare consapevolmente le scelte di governo del territorio a partire dall'ambito comunale, sia per le aree già edificate sia per quelle di espansione e sviluppo;

·        il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) del 2015 stabiliva la creazione del “Comitato per la fiscalità ambientale” che, ad oggi, non è ancora stato istituito. Inoltre, l'articolo 15, comma 1, delle legge n. 23 dell'11 marzo 2014 prevede una delega al Governo finalizzata “a rivedere la disciplina delle accise sui prodotti energetici e sull'energia elettrica anche in funzione del contenuto di carbonio e delle emissioni di ossido di azoto e di zolfo”;

·        il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dell'articolo 68 della legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (cosiddetto collegato ambientale), ha provveduto recentemente alla presentazione del Catalogo dei sussidi ambientalmente favorevoli e dei sussidi ambientalmente dannosi 2016;

·        tale documento analizza tutti gli interventi fiscali in vigore che hanno un impatto ambientale classificandoli in 3 categorie: i sussidi ambientalmente favorevoli (SAF), i sussidi ambientalmente incerti (SAN) e i sussidi ambientalmente dannosi (SAD). Secondo il catalogo citato i SAD, ossia misure che non solo producono un minor gettito fiscale ma determinano un danno ambientale, ammontano a oltre 16 miliardi di euro annui (tabella n. 14 di pag. 212);

·        l'intervento pubblico nel settore della meteorologia operativa italiana è attualmente condotto da vari organismi a livello centrale - la Presidenza del Consiglio dei ministri tramite il Dipartimento della Protezione civile, alcuni ministeri, loro articolazioni ed altri enti statali - nonché da numerosi servizi meteorologici, climatologici ed agrometeorologici regionali;

·        sarebbe necessario migliorare il servizio reso al Paese, facendone crescere la qualità e incrementandone la quantità in tutta Italia, anche da questo punto di vista componendo le differenze e mettendo a sistema le risorse esistenti, coordinando le attività e identificando obiettivi comuni affinché si costruiscano meccanismi virtuosi di cooperazione che favoriscano la crescita del personale, la valorizzazione della meteorologia pubblica attraverso una produzione e diffusione omogenea e controllata dell'informazione, la capacità di innovazione, il rapporto con il settore privato;

esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni:

·        andrebbe valutata l'opportunità di stanziare, nei tempi più brevi, le risorse necessarie per avviare il completamento di una cartografia geologica moderna, con una scala adeguata, che consenta la copertura dell'intero territorio nazionale, incluse le acque territoriali, e per la redazione di carte di microzonazione sismica che coprano le aree a più elevata pericolosità sismica, prevedendo, a tal fine, uno stanziamento strutturale, a decorrere dalla prossima legge di bilancio, anche sulla base della mozione n. 1-00707 approvata dal Senato nella seduta del 7 marzo 2017;

·        andrebbe valutata l'opportunità di permettere alle Regioni, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 243 del 2012, di stipulare patti di solidarietà nazionali e apposite intese regionali, permettendo alle stesse l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione degli esercizi precedenti e la contrazione di mutui per effettuare investimenti al fine di completare il progetto CARG (CARtografia Geologica), nel rispetto del saldo di cui all'articolo 9, comma 1, della richiamata legge n. 243 del 2012, ferme restando le operazioni di investimento dei singoli enti effettuate attraverso il ricorso all'indebitamento e l'utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti;

·        andrebbe valutata l'opportunità di prevedere un sistema nazionale per il monitoraggio degli interventi di ripristino ambientale delle aree del territorio nazionale interessate da eventi sismici di particolare entità nel corso degli ultimi cinquant'anni, allo scopo realizzando un sistema di follow up integrato;

·        andrebbe previsto, con riferimento alle aree del territorio nazionale interessate dalle attività di prospezione, esplorazione e ricerca di idrocarburi, un piano organico di misure compensative dei pregiudizi ambientali e degli interessi economici delle collettività interessate, che tenga particolarmente conto della presenza di siti nazionali e di aree da bonificare già esistenti;

·        sarebbe necessario rivedere la proposta ipotizzata per la manovra correttiva circa la detassazione con effetto retroattivo, agli effetti IMU e TASI delle piattaforme di estrazione idrocarburi ubicate nei mari territoriali, in quanto si tratta di fabbricati iscrivibili nel catasto edilizio urbano quindi assoggettabili a tutti gli effetti ai tributi comunali sugli immobili. La detassazione di tali immobili comporterebbe infatti un enorme danno finanziario per i Comuni coinvolti con conseguenze gravi per le entrate già programmate a copertura di servizi essenziali e investimenti;

·        andrebbe prevista nell'ambito del PNR una revisione della politica fiscale ambientale poiché, come evidenziato dalla Relazione della Commissione europea per Paese del 2016, l'Italia, pur presentando uno dei livelli più alti di tassazione ambientale nell'Unione europea , non ha provveduto a implementare una revisione organica della politica fiscale ambientale. Tale dato è stato altresì confermato dalla Relazione del 2017;

·        sarebbe auspicabile, in questo contesto normativo, prendere in considerazione le raccomandazioni contenute nel capitolo 5 del Catalogo dei sussidi ambientalmente favorevoli e dei sussidi ambientalmente dannosi 2016, con specifico riferimento alle raccomandazioni sulle esenzioni delle accise sui carburanti, che da sole rappresentano un valore di circa 3,4 miliardi di euro. La loro revisione, unita ad una graduale riduzione, apporterebbe indubbi benefici sia alle finanze pubbliche sia all'ambiente;

·        andrebbe promossa la più ampia revisione della strategia energetica nazionale in materia di energia considerando maggiormente gli effetti prodotti sull'ambiente  attraverso l'uso di biomasse - talvolta anche in proprio e prestando attenzione agli effetti sull'ambiente dell'impiego di biomasse non autoctone - e orientando la destinazione di maggiori incentivi fiscali per gli interventi a difesa del suolo e della riqualificazione urbana;

·        andrebbe previsto un sostegno finanziario in favore delle aree protette nazionali e regionali ai fini della funzione di mitigazione che queste hanno rispetto ai cambiamenti climatici;

·        andrebbe portato rapidamente a termine l'iter di istituzione del Servizio meteorologico nazionale distribuito (SMND), come previsto dalla legge 100 del 2012, al fine di poter disporre di un unico organismo nazionale che:

a) coordini tutti gli enti nazionali e regionali/provinciali operativi oggi esistenti, mettendo a sistema le risorse e i patrimoni meteorologici delle Regioni e dello Stato, entrambi oramai molto consistenti, proteggendo gli investimenti a lungo termine e salvaguardando le competenze acquisite dagli operatori della meteorologia pubblica;

b) razionalizzi la spesa complessiva per gli acquisti di beni e servizi, a parità di costo per la finanza pubblica, riducendo gli sprechi e liberando così nuove risorse;

c) consenta una produttiva sintesi tra le diverse parti del settore meteorologico pubblico italiano, permettendo di fornire prodotti e servizi meteorologici e climatici di qualità su tutto il territorio e a tutti gli interlocutori istituzionali ed economici: dall'agricoltura all'ambiente, dal commercio alla difesa, dalla produzione e consumo di energia alla gestione delle risorse idriche e del rischio idrogeologico, dai trasporti alla sanità, al turismo;

d) consenta al Paese di affrontare meglio le sfide poste dai cambiamenti climatici in corso.


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